Si svolgerà sabato al Castello di Gambatesa alle ore 17 la cerimonia di premiazione degli Apprendisti Ciceroni della V Elementare di Gambatesa e Tufara che hanno accompagnato e spiegato ad oltre 300 visitatori gli affreschi del Decumbertino durante le Giornate FAI di Primavera tenutesi in Marzo.
L’evento è promosso dal Comune di Gambatesa in collaborazione con il Polo Museale del Molise, il FAI, l’Istituto Scolastico di Sant’Elia a Pianisi e prevede la presenza di ospiti di eccezione che rivolgeranno i loro interventi verso gli Apprendisti Ciceroni, ed in generale verso le nuove generazioni, rimarcando la necessità di un impegno affinché i più giovani assumano da subito consapevolezza del proprio patrimonio culturale ai fini della tutela e della valorizzazione dello stesso.
Questo il pensiero di fondo che si racchiude nel titolo dell’evento, Ama la tua Arte – Vivi il tuo Paese, direttamente riconducibile all’ineludibile interesse che, tutti gli operatori impegnati nella formazione, le istituzioni politiche, enti di promozione ed associazioni, devono dimostrare a favore della crescita della sensibilità culturale e della consapevolezza dei giovani, affinché i luoghi non subiscano abbandono, ma bensì ritrovino rinnovato interesse.
Interverranno per l’occasione i Sindaci di Gambatesa, Carmelina Genovese, e di Civitacampomarano, Paolo Manuele; la Dirigente dell’Istituto Scolastico di Sant’Elia a Pianisi, Giovanna Fantetti; la delegazione molisana del Fondo Ambiente Italia; l’architetto Franco Valente, i cui scritti sul castello sono stati studiati ed approfonditi dagli apprendisti ciceroni per le giornate FAI; vi sarà inoltre la prima visita al Castello di Gambatesa da parte del nuovo Segretario del MIBACT per il Molise con interim al Polo Museale, Leandro Ventura. Gli interventi saranno moderati dal delegato alla cultura del Comune di Gambatesa, Luca D’Alessandro.
Alla fine della cerimonia vi sarà la possibilità di svolgere una visita guidata “multilivello” con gli apprendisti ciceroni e Franco Valente.
(Foto del Manifesto by Angelo Tullio)